Denti sensibili? Ecco la soluzione.

Quando bevi un bicchiere di acqua fredda o mangi un gelato senti delle fitte ai denti? Soffri di sensibilità dentale.

La sensibilità dentale è un problema molto più comune di quanto si pensi; ne soffrono moltissime persone, giovani e meno giovani. Come funziona? Che zona del dente colpisce? Posso fare qualcosa a casa? Come si può trattare? Può comportare problemi al dente? Scopriamolo.

PERCHÈ HO I DENTI SENSIBILI?

L’ipersensibilità al freddo è un sintomo molto frequente, spesso sottovalutato dal paziente. La dentina normalmente è coperta dallo smalto e dalla gengiva, per cui non è a contatto con l’ambiente esterno; quando invece questa condizione viene meno e la dentina  è scoperta, risulta sensibile in quanto è attraversata da tubuli dentinali che contengono fibre nervose.

Nel momento in cui questi tubuli non hanno più alcune copertura e sono all’aria, le terminazioni nervose sono sottoposte agli stimoli esterni e “reagiscono” dando queste piccole fitte.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO?

L’ipersensibilità dentinale è dovuta all’esposizione dei tubuli dentinali all’interno dei quali sono presenti le fibre nervose responsabili delle sensazioni del dolore.

I fattori che predispongono all’ipersensibilità dentinale sono molteplici e riconoscono cause differenti come abrasioni (causate da uno spazzolamento errato), erosioni (dal consumo di alimenti/bevande acide), traumi dei tessuti dentari (bruxismo e/o serramento), azioni iatrogene (effetto collaterale di terapie quali sbiancamento dentale o terapia parodontale, reversibili nel giro di pochi giorni).

QUALI FASCE DI ETÀ COLPISCE?

L’ipersensibilità può interessare qualsiasi paziente e qualsiasi età, ma c’è una maggiore prevalenza nella popolazione tra i 20 e i 40 anni di età, in particolare di sesso femminile nonché nei soggetti affetti da malattia parodontale.

COSA FARE IN CASO DI SENSIBILITÀ?

Quando si avverte un aumento di sensibilità dovuto al consumo di cibi e bevande fredde (o agrodolci) bisogna rivolgersi al proprio dentista o igienista dentale, il quale dopo un’accurata raccolta di dati e una visita clinica volta ad escludere altre patologie potrà fare diagnosi di ipersensibilità dentinale e individuarne le cause.

TERAPIE PROFESSIONALI.

La sensibilità dentale può essere trattata all’interno dello studio dentistico dall’odontoiatra o dall’igienista dentale utilizzando prodotti contenenti principi attivi che contrastano l’insorgenza dell’ipersensibilità attraverso il sigillo dei tubuli dentinali; tra questi: fluoruro di sodio e fluoruro stannoso in soluzioni o gel da applicare sull’area interessata, nitrato di potassio in gel, fosfato di calcio e idrossido di calcio, resine e adesivi nei casi di ipersensibilità specifica e localizzata.

La terapia con laser associata ad applicazioni di fluoruro di sodio si è dimostrata efficace come terapia alternativa per l’occlusione dei tubuli.

TERAPIE DOMICILIARI.

A livello domiciliare, il professionista consiglierà l’utilizzo di dentifrici e/o collutori specifici per denti sensibili a base di nitrato di potassio e fluoruro stannoso, oltre a suggerire di attenersi ad alcune regole: spazzolare i denti con strumenti e tecniche apposite che verranno indicate al paziente in occasione della visita, usare un dentifricio e/o collutorio specifico per i denti sensibili, evitare di spazzolare con eccessivo vigore o con una tecnica inadeguata, usare uno spazzolino più morbido specifico per soggetti con denti sensibili, usare cautela nel consumo di alimenti acidi che possono comportare l’usura dello smalto dei denti e usare prodotti contenenti fluoro per aiutare a ridare integrità allo smalto.

Se si hanno parafunzioni come il bruxismo o il serramento, è consigliato valutare con il proprio dentista la possibilità di fare un bite di protezione.

Trascurare un dente sensibile potrebbe causare seri problemi di salute orale, anche perché il dolore induce a spazzolare debolmente i denti, con il rischio di carie e gengiviti.

Valutare attraverso un’attenta anamnesi le cause della lesione da ipersensibilità rappresenta il punto di partenza fondamentale per una corretta diagnosi.

È importante identificare tali cause scatenanti allo scopo di programmare un corretto piano di cura in collaborazione con il paziente che prenda in considerazione, oltre alle cure professionali e domiciliari, anche la prevenzione stessa dell’ipersensibilità dentinale, che deve essere affrontata soprattutto eliminando le abitudini improprie responsabili della problematica.