"Mi hanno diagnosticato la parodontite, cosa devo fare?"

Prima di capire come trattare la parodontite, è importante comprendere in che modo la malattia agisce sui denti e sui tessuti.

Numerosi studi scientifici affermano che la malattia parodontale è multifattoriale, ovvero che le cause che la determinano sono molteplici; tra i fattori di rischio responsabili dell’insorgenza e dell’evoluzione della patologia, troviamo il fumo, il diabete (insieme ad altre malattie sistemiche), l’ereditarietà, la scarsa igiene orale.

La presenza di batteri parodontopatogeni, insieme ai fattori di rischio appena elencati, determinato lo sviluppo della malattia; i batteri si insediano all’interno del solco gengivale del dente (zona difficile da raggiungere durante le manovre di igiene se queste non vengono eseguite in maniera corretta) e piano piano residuano all’interno finchè scendono nelle zone più profonde del dente, andando a intaccare l’osso, ovvero il tessuto di sostegno del dente.

Il dente, in condizioni normali, è “incastonato” all’interno dell’osso per circa 2/3 (a occhio si vede solo la corona, ma c’è molta radice all’interno dell’osso); l’altezza dell’osso determina la stabilità del dente.

Quando si instaura la malattia parodontale, i batteri si insediano nelle zone più interne e profonde, al di sotto della gengiva e vanno a intaccare l’osso, come se lo “mangiassero”. Più l’osso si abbassa, più il dente perde aderenza iniziando a muoversi, arrivando anche alla perdita del dente stesso.

Le nuove tecnologie permettono di trattare la malattia parodontale nella maniera meno invasiva e più confortevole possibile.

L’obiettivo di questi trattamenti è quello di eliminare e decontaminare le tasche parodontali in cui si sono insediati i batteri, affinchè non si creino più le condizioni per far inserire gli agenti patogeni nelle zone più profonde e a contatto con l’osso.

I trattamenti vengono effettuati in anestesia locale sulla zona da trattare, per permettere al professionista di lavorare bene e al paziente di non sentire alcun dolore; si usano strumenti ultrasonici e manuali e, se disponibile, il laser per la decontaminazione delle tasche.

Di fondamentale importanza è l’aiuto del paziente a casa: prima di iniziare il trattamento, il paziente viene istruito e motivato in maniera personalizzata, affinchè possa mantenere al meglio il lavoro svolto in studio. Non ha senso lavorare in profondità se poi non si è in grado di mantenere la zona superficiale, per questo è essenziale la compliance del paziente in questo particolare tipo di trattamento.

Durante le sedute di igiene orale professionale, il paziente viene istruito all’utilizzo di tutti gli strumenti idonei per la sua igiene domiciliare: tipo di spazzolino, istruzioni sull’utilizzo, uso del filo o degli scovolini con relative tipologie o misure, eventuali collutori e tutto ciò che può aiutarlo a mantenere un ottimo livello di igiene domiciliare.

Infine, terminato il trattamento, il paziente rientrerà in un programma di richiami di igiene specifico e personalizzato, essenziali per monitorare il lavoro svolto a casa, modificare eventuali abitudini, segnalare piccole difficoltà e, ovviamente, mantenere stabile il risultato parodontale che è stato raggiunto.